Postazione 7 - Villa Trentini, Villa Giupponi, Villa Madruzzo

Procedendo verso Ponte Alto, sulla via che ha lo stesso nome, si incontrano in successione, a breve distanza tra loro, Villa Trentini sulla sinistra, quindi Villa Giupponi e Villa Madruzzo sulla destra.
Villa Trentini risale probabilmente alla fine del '400, ma fu soggetta ad ampliamenti e rimaneggiamenti in varie epoche successive. Deve il nome ai proprietari del '900, i Trentini, possedenti terrieri con vari mezzadri a loro servizio. Oggi è un bel complesso rustico-signorile, distinto in due proprietà private con relative abitazioni; sul lato ovest conserva due portali d'accesso eleganti, in pietra rosa; su un portale interno è tuttora leggibile la data 1544.
Villa Giupponi, poco oltre la stretta di via Ponte Alto, è un bell'edificio già denominato villa “Particella” o “Favorita” o “Madruzzina”, sempre con riferimento a Claudia Particella che l'abitava nel '600 ed era amante del principe-vescovo Carlo Emanuele Madruzzo, la cui dimora stava nei pressi. L'elegante costruzione fu poi di proprietà Pizzini, Moar, Maestranzi, e quindi dei Giupponi che vi risiedono da lungo tempo, per cui la villa è oggi conosciuta con la denominazione che fa a loro riferimento; si caratterizza per lo sviluppo in altezza, per alcune belle bifore e per il profilo a colombaia tipico del rinascimento trentino; è immersa in un parco rigoglioso, circondato più all'esterno da vigneti. 
Villa Madruzzo, più avanti ancora verso Ponte Alto, costruita nel '500 quale fastosa dimora del principe-vescovo Cristoforo Madruzzo e abitata poi da altri membri dell'illustre famiglia, fu abbandonata nel corso del secolo successivo per instabilità del terreno e ripetuti franamenti nella sottostante gola del torrente Fersina; dell'epoca rimane solo il portale in pietra rosa inserito nelle mura merlate, oggi abbondantemente rinnovate, che fiancheggiano via Ponte Alto. Nel 1873 la proprietà passò dagli eredi della contessa Ginevra Martinengo a Paolo Oss Mazzurana, imprenditore nonché grande politico, a lungo podestà di Trento, che fece ricostruire la villa secondo i canoni neoclassici allora in voga. Dagli anni '30 del  '900 fu della famiglia Postai, ai quali subentrò Luciano Borlotti che negli anni '70 la convertì in albergo-ristorante, e infine passò all'attuale proprietà, gestita da Battista Polonioli. Villa Madruzzo è inserita in un ampio parco, ricco di piante rare e secolari.